Allenamento funzionale per la pallavolo: cosa serve sapere

Mi chiamo Daniele Botti, sono uno dei coach della Virtus ed un giocatore di pallavolo attualmente impegnato in Serie B con il Volley Casoria. Quest’anno ho avuto l’opportunità di lavorare anche come preparatore atletico con i ragazzi del Settore Giovanile della Volley World Napoli, molti dei quali hanno già esperienza nel campionato di Serie C regionale.

La filosofia di lavoro

La nostra filosofia di lavoro è quella di lavorare sull’essenziale, migliorando le capacità motorie dei nostri atleti. Infatti, crediamo che anche una programmazione ben strutturata perda efficacia in assenza delle adeguate competenze motorie. Pertanto il nostro ruolo è cruciale nell’aiutare i giovani atleti a comprendere e controllare al meglio i loro movimenti. I nostri allenamenti sono strutturati seguendo le logiche dell’allenamento funzionale focalizzate principalmente sui movimenti e non sui singoli muscoli.

I pattern motori

I pattern motori su cui andiamo a lavorare sono i movimenti di accosciata (ginocchio dominante ) , Hip Ringe (anca dominante), spinta e tirata (verticale e orizzontale). L’obiettivo principale di un giocatore di pallavolo è di migliorare la propria elevazione, aumentare la potenza negli attacchi e acquisire maggiore rapidità e reattività nei movimenti. Per conseguire questi risultati, l’allenamento in palestra con i pesi è essenziale per potenziare le performance in campo e minimizzare il rischio di infortuni.
Durante una sessione tipica in palestra, ci concentriamo sul miglioramento della mobilità articolare, della stabilità del tronco, sull’incremento della potenza e della forza muscolare, sull’ipertrofia e sulla capacità di condizionamento.

Lavoriamo molto con i ragazzi sul miglioramento della mobilità delle caviglie, delle anche e di quella toracica, la quale riveste un ruolo fondamentale per tutti i pallavolisti per ottenere una migliore estensione del tronco durante un salto e una maggiore rotazione del busto durante i movimenti di attacco e difesa. Parallelamente, una stabilità scapolo-omerale adeguata è indispensabile per evitare sovraccarichi eccessivi sulle strutture articolari e muscolari della spalla, riducendo il rischio di tendiniti, strappi muscolari e altre patologie da stress ripetitivo .
I lavori di potenza (POWER TRAINING) sono quasi sempre inseriti al termine della fase preparatoria o all’inizio della fase centrale dell’allenamento, in modo da sfruttare anche l’importante attivazione neurale che essi provocano, utilissima nella fase successiva dell’allenamento.

Le Medball, ad esempio ,sono ottime per allenare la potenza e migliorare la gestione del tronco durante movimenti funzionali. Esercizi come il Chest pass, Side Pass e l’Overhead Slam , nelle loro varianti ,sono ideali per la pallavolo che richiede stabilità del tronco e potenza rotatoria.
Inoltre, anche se gli atleti eseguono già molti movimenti pliometrici in allenamento e durante le partite , l’aggiunta di pliometrie a basso volume, come Box Jump, Drop Jump , Split Squat Jump, Trapbar Jump possono migliorare ulteriormente le prestazioni nei salti. Studi dimostrano l’efficacia di questi esercizi per aumentare la potenza e l’esplosività, contribuendo così a ottenere salti più alti e più potenti. Integrare queste variazioni nell’allenamento può essere vantaggioso per gli atleti che cercano di massimizzare le loro capacità di salto.

Il lavoro di forza

Per quanto riguarda il lavoro di forza (Strenght Training) sugli arti inferiori e superiori, diamo particolare rilievo ai movimenti unilaterali, senza però escludere gli esercizi bilaterali . Riteniamo fondamentale includere il lavoro di forza monopodalica e unilaterale sia nel piano sagittale (ad esempio, lo Split Squat) sia nel piano frontale (ad esempio, il Lateral Squat). L’impiego di questi esercizi comporterà una maggiore sollecitazione della stabilità del core, richiedendo di assorbire e trasmettere forze rotazionali più intense rispetto a un lavoro convenzionale a velocità costante. Tuttavia, è importante mantenere un equilibrio tra esercizi bilaterali e unilaterali per garantire un adeguato sviluppo della forza e della coordinazione. Un eccessivo focus su un tipo di esercizio a scapito dell’altro può portare a disfunzioni muscolari e a una ridotta capacità di coordinazione.

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